INDICE DEL CAPITOLO COS’È   LA   SEPARAZIONE   DEI   CONIUGI                -               LA   CASA   FAMILIARE                         -                        IL   DIRITTO   DI   ASSEGNAZIONE                   -                    L’AFFIDAMENTO   DEI   FIGLI               -                  L’ASSEGNO   DI   MANTENIMENTO               -               L’ASSEGNO   PER   IL   CONCORSO   AL   MANTENIMENTO DEI   FIGLI               -                  SEPARAZIONE   CON ADDEBITO                    -                      SEPARAZIONE   DEI   BENI   E   REGIME   PATRIMONIALE   DELLA   FAMIGLIA           -              RIMBORSI   E   RESTITUZIONI              -                           DIRITTI   SUCCESSORI   NELLA   SEPARAZIONE                  -                  LA   RICONCILIAZIONE               -               LE   TASSE   E     LE AGEVOLAZIONI FISCALI     -    MODIFICA DELLE CONDIZIONI DI SEPARAZIONE POSSO CHIEDERE AL GIUDICE DI MODIFICARE LE CONDIZIONI DI SEPARAZIONE DURANTE LO SVOLGIMENTO DELLA PROCEDURA? Durante   la   separazione   consensuale    ordinaria   non   è   possibile   chiedere   al   giudice   di   modificare   le condizioni   frutto   di   un   accordo   tra   i   coniugi,   contro   la   volontà   dell’altro   coniuge,   non   riconoscendo   la legge al giudice il potere di effettuare modifiche d’imperio in detta procedura. Se    i    coniugi    si    accordano,    possono    modificare    le    pattuizioni    fino    al    momento    in    cui    vengono sottoposte al vaglio del giudice, quindi prima dell’udienza presidenziale. Nella   procedura   di   separazione   consensuale   con   negoziazione   assistita ,   è   possibile   modificare   le pattuizioni   fino   al   momento   del   deposito   delle   stesse   nell’Ufficio   del   Procuratore   della   Repubblica   presso il Tribunale. Durante   la   separazione   giudiziale    si   può   chiedere,   con   reclamo   immediato,   alla   Corte   di   Appello   di modificare   le   condizioni   stabilite   nell’ordinanza   provvisoria,   che   sia   ritenuta   erronea,   emessa   dal   giudice del   Tribunale   ove   la   procedura   è   in   svolgimento.   Se   le   doglianze   sono   meritevoli   di   accoglimento   la   Corte di   Appello   sostituisce   con   una   propria   ordinanza   che   contiene   le   modifiche   quella   del   tribunale   ove continuerà la fase istruttoria. Durante    la    fase    istruttoria    è    possibile    chiedere    al    giudice    istruttore    del    Tribunale,    un    numero illimitato   di   volte,   di   modificare   in   corso   di   causa   le   condizioni   di   separazione,   se   durante   la   procedura   si verifichino   delle   modificazioni   nei   rapporti   della   coppia   personali   (es.   un   coniuge   si   mette   a   maltrattare   i figli)   o   patrimoniali   (es.   un   coniuge   perde   il   lavoro   o   consegue   un   aumento   di   stipendio). Vedi   amplius   nel capitolo sulla procedura giudiziale . Sulle fasi della separazione giudiziale vedi amplius Qui   POSSO DISATTENDERE O MODIFICARE DA SOLO LE CONDIZIONI DI SEPARAZIONE DOPO LA CONCLUSIONE DELLA PROCEDURA, SE LE RITENGO INCONGRUE? Lo    scopo    della    disciplina    dei    rapporti    personali    e    patrimoniali    dei    coniugi    contenuta    nel provvedimento   della   separazione   è   quello   dei   sollevare   la   coppia   dalla   necessità   di   trovare   un   accordo quotidiano   sugli   stessi   rapporti,   nel   momento   in   cui   non   sono   più   in   grado   di   farlo   per   il   fatto   delle   liti che   li   hanno   indotti   a   separarsi.   Una   volta   conclusa   la   procedura   di   separazione,   ciascun   coniuge   è   tenuto a   rispettare   la   disciplina   stabilita,   sotto   pena   di   severe   sanzioni ,   in   modo   che   la   coppia   non   debba   più discutere   su   di   essa.   Pertanto   non   è   possibile   disattendere   e   pertanto   modificare   unilateralmente   detta disciplina contro la volontà dell’altro coniuge. POSSO OTTENERE DAL TRIBUNALE UNA MODIFICA DELLE CONDIZIONI DI SEPARAZIONE DOPO LA CONCLUSIONE DELLA PROCEDURA, CONTRO LA VOLONTÀ DELL’ALTRO CONIUGE? Si.    In    qualunque    tempo    è    possibile    modificare    le    disposizioni    contenute    nella        sentenza    di separazione   giudiziale   o   nel   provvedimento   che   conclude   la   consensuale   concernenti   il   coniuge   (art.156   c.c. ultimo   comma)    o   quelle   concernenti   i   figli   (art.   337   Quinquies   c.c.)    (con   ricorso   in   tribunale   -art.lo   710   c.p.c.- )   se dopo    la    conclusione    della    procedura    si    verificano    delle    modificazioni    dei    rapporti    patrimoniali    o personali   della   famiglia.   Ciò   un   numero   illimitato   di   volte,   cioè   è   possibile   modificare,   se   insorgono   fatti nuovi,    anche    qualunque    provvedimento    modificativo    del    precedente    per    adeguare    la    disciplina    dei rapporti personali e patrimoniali della coppia agli eventi che caratterizzano l’evoluzione della vita.  E’   prassi   ordinaria,   per   esempio,   chiedere   un   aumento   degli   assegni   computati   quando   i   figli   erano piccoli,   nel   momento   in   cui   gli   stessi   diventano   adolescenti.   Infatti,   prima   bastava   nutrirli   e   portarli   al parco   per   soddisfare   le   loro   esigenze.   Quando   diventano   adolescenti   hanno   la   necessità   di   comperare   il motorino,   il   telefonino,   pagare   la   discoteca,   il   pub   etc.   Per   contro,   in   genere,   i   genitori   col   passare   degli anni   fanno   carriera   e   guadagnano   di   più,   onde   si   verifica   uno   sbilanciamento   dei   rapporti   patrimoniali, nell’esempio, che il tribunale, su domanda, può riequilibrare.    Per   quanto   riguarda   la   possibilità   di   chiedere   un   aumento   dell’assegno   di   mantenimento   per   il   fatto     dell’aumento    del    reddito    dell’obbligato,    bisogna    distinguere    a    seconda    che    l’aumento    stesso    fosse prevedibile   o   imprevedibile   e   a   seconda   che   l’assegno   del   quale   si   richiede   l’aumento   sia   quello   del coniuge o dei figli. L’aumento    dei    redditi    del    coniuge    più    abbiente    consente    di    chiedere    l’aumento    dell’assegno    di mantenimento   dell’altro   coniuge   solo   se   era   prevedibile   prima   della   separazione   e   pertanto   faceva   parte delle aspettative di benessere maturate dal coniuge meno abbiente durante il progetto matrimoniale. In   genere   un   aumento   dei   redditi   a   seguito   di   una   promozione   durante   la   carriera   del   coniuge   che lavora   è   prevedibile   e   rappresenta   un   aspettativa   dell’altro   coniuge,   pertanto   è   possibile   in   questo   caso chiedere   un   aumento   dell’assegno   di   mantenimento.   Invece,   ad   es.   una   vincita   al   totocalcio   eseguita   dal coniuge   che   paga   l’assegno   non   è   prevedibile,   non   faceva   parte   del   progetto   matrimoniale   e   pertanto   non è   possibile   chiedere   un   aumento   dell’assegno   di   mantenimento   sulla   base   di   questa   circostanza,   essendo la   vincita   una   circostanza   eterogenea   e   imprevedibile   che   non   rientra   nelle   aspettative   maturate   dal coniuge    beneficiario    (cioè    che    riceve    l’assegno)    durante    i    progetto    matrimoniale.    E’    invece    sempre possibile   chiedere   l’aumento   dell’assegno   di   mantenimento   dei   figli   all’aumentare   (significativo)   dei redditi dell’obbligato, indipendentemente dalla prevedibilità della causa dell’incremento dei   redditi. POSSIAMO MODIFICARE CON UN ACCORDO, NOI CONIUGI, LE CONDIZIONE DI SEPARAZIONE DOPO LA CONCLUSIONE DELLA PROCEDURA? I   coniugi,   con   un   accordo   sorto   tra   loro,   possono   derogare   alla   disciplina   dei   rapporti   personali prevista   nel   provvedimento   della   separazione   modificando   i   tempi   di   permanenza    della   prole   presso   di loro.   Cioè   se   ad.   es.   è   previsto   nel   provvedimento   che   i   figli   stiano   il   martedì   con   il   padre,   la   coppia   può accordarsi   perché   invece   egli   li   tenga   il   mercoledì.   Detto   accordo   deve   però   sempre   rispettare   il   diritto   “della   prole   ad   avere   un   rapporto   equilibrato   e   continuativo   con   entrambe   i   genitori ”   stabilito   della   legge. Cioè   i   coniugi   non   possono   convenire,   in   deroga   a   quanto   previsto   dal   provvedimento   della   separazione     che i figli stiano (quasi) solo con un genitore. Non     possono     i     coniugi     derogare     alla     disciplina     sull’affido      stabilita     nel     provvedimento     di separazione,   né   possono   derogare   alla   disciplina   dei   rapporti   patrimoniali .   Cioè   non   possono   accordarsi perché   l’obbligato   (colui   che   paga   gli   assegni   di   mantenimento)   versi   alla   beneficiaria   (colei   che   li   riceve) assegni   di   importo   minore   rispetto   a   quello   stabilito   nella   separazione.   (È   ovviamente   possibile   versare un   importo   maggiore   essendo   tale   maggiore   corresponsione   qualificata   come   donazione,   consentita   dalla legge).
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