trascrizione del matrimonio. Art. 3. Lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio puo' essere domandato da uno dei coniugi: 1) quando,     dopo     la     celebrazione     del matrimonio,       l'altro       coniuge       e'       stato condannato,      con      sentenza      passata      in giudicato,     anche     per     fatti     commessi     in precedenza: a)   all'ergastolo   ovvero   ad   una   pena   superiore ad anni quindici,   anche   con   più'   sentenze,   per   uno   o più'   delitti   non   colposi,   esclusi   i   reati   politici e   quelli   commessi   per   motivi   di   particolare valore morale e sociale; b)   a   qualsiasi   pena   detentiva   per   il   delitto   di cui   all'articolo   564   del   codice   penale   e   per uno   dei   delitti   di   cui   agli   articoli   519,   521, 523    e    524    del    codice    penale,    ovvero    per induzione,       costrizione,       sfruttamento       o favoreggiamento della prostituzione; c)   a   qualsiasi   pena   per   omicidio   volontario   di un   figlio   ovvero   per   tentato   omicidio   a   danno del coniuge o di un figlio; d)   a   qualsiasi   pena   detentiva,   con   due   o   più condanne,   per   i   delitti   di   cui   all'articolo   582, quando   ricorra   la   circostanza   aggravante   di
PRINCIPALE NORMATIVA IN TEMA DI DIVORZIO LEGGE 1 dicembre 1970, n. 898 Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio. Testo aggiornato alla Legge 6 maggio 2015, n. 55 (in G.U. 11/05/2015, n.107). Art. 1. Il     giudice     pronuncia     lo     scioglimento     del matrimonio    contratto    a    norma    del    codice civile,      quando,      esperito      inutilmente      il tentativo   di   conciliazione   di   cui   al   successivo articolo      4,      accerta      che      la      comunione spirituale   e   materiale   tra   i   coniugi   non   puo' essere       mantenuta       o       ricostituita       per l'esistenza     di     una     delle     cause     previste dall'articolo 3. Art. 2. Nei     casi     in     cui     il     matrimonio     sia     stato celebrato    con    rito    religioso    e    regolarmente trascritto,      il      giudice,      quando,      esperito inutilmente    il    tentativo    di    conciliazione    di cui     al     successivo     art.     4,     accerta     che     la comunione     spirituale     e     materiale     tra     i coniugi      non      puo'      essere      mantenuta      o ricostituita   per   l'esistenza   di   una   delle   cause previste       dall'articolo       3,       pronuncia       la cessazione   degli   effetti   civili   conseguenti   alla
cui   al   secondo   comma   dell'articolo   583,   e   agli articoli   570,   572   e   643   del   codice   penale,   in danno del coniuge o di un figlio. Nelle   ipotesi   previste   alla   lettera   d)   il   giudice competente   a   pronunciare   lo   scioglimento   o la       cessazione       degli       effetti       civili       del matrimonio   accerta,   anche   in   considerazione del         comportamento         successivo         del convenuto,   la   di   lui   inidoneità   a   mantenere   o ricostituire la convivenza familiare. Per   tutte   le   ipotesi   previste   nel   numero   1)   del presente      articolo      la      domanda      non      e' proponibile      dal      coniuge      che      sia      stato condannato    per    concorso    nel    reato    ovvero quando la convivenza coniugale e' ripresa; 2) nei casi in cui: a)    l'altro    coniuge    e'    stato    assolto    per    vizio totale    di    mente    da    uno    dei    delitti    previsti nelle    lettere    b)    e    c)    del    numero    1)    del presente       articolo,       quando       il       giudice competente   a   pronunciare   lo   scioglimento   o la       cessazione       degli       effetti       civili       del matrimonio        accerta        l'inidoneità'        del convenuto     a     mantenere     o     ricostituire     la convivenza familiare; b)   e'   stata   pronunciata   con   sentenza   passata in    giudicato    la    separazione    giudiziale    fra    i coniugi,      ovvero      e'      stata      omologata      la separazione         consensuale         ovvero         e'
intervenuta    separazione    di    fatto    quando    la separazione   di   fatto   stessa   e'   iniziata   almeno due anni prima del 18 dicembre 1970. In   tutti   i   predetti   casi,   per   la   proposizione della      domanda      di      scioglimento      o      di cessazione   degli   effetti   civili   del   matrimonio, le      separazioni      devono      essersi      protratte ininterrottamente    da    almeno    dodici   mesi   da ll'avvenuta     comparizione      dei     coniugi innanzi    al    presidente     del    tribunale    nella procedura   di   separazione   personale   e   da   sei mesi     nel    caso    di    separazione    consensuale, anche   quando   il   giudizio   contenzioso   si   sia trasformato    in    consensuale),    ovvero    da lla data   certificata   nell' accordo    di   separazione raggiunto     a     seguito     di     convenzione     di negoziazione    assistita     da    un    avvocato ovver o      dalla      data      dell'atto      contenente l' accordo     di    separazione    c oncluso    innanzi all' ufficiale   dello   stato   civile .   L'eventuale interruzione    della    separazione    deve    essere eccepita      dalla      parte      convenuta;      nella separazione    di    fatto    iniziatasi    ai    sensi    del comma   precedente,   i   cinque   anni   decorrono
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LEGGE 1 dicembre 1970, n. 898
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