COSA SONO I CONTRATTI DI CONVIVENZA?
  I  
  contratti  
  di  
  convivenza  
  (legge  
  20  
  maggio  
  2016  
  n.  
  76)  
  sono  
  accordi  
  con  
  cui  
  una  
  coppia  
  che  
  vuole 
  convivere  
  ma  
  non  
  vuole  
  sposarsi  
  o  
  non  
  può  
  perché  
  composta  
  da  
  persone  
  appartenenti  
  allo  
  stesso  
  sesso, 
  disciplina i propri rapporti patrimoniali inerenti alla convivenza.  
  Tale  
  contratto  
  ha  
  effetti  
  obbligatori  
  tra  
  le  
  parti  
  e  
  può  
  essere  
  messo  
  in  
  esecuzione  
  coattiva  
  cioè,  
  nel  
  caso 
  in  
  cui  
  una  
  delle  
  parti  
  si  
  rende  
  inadempiente  
  agli  
  obblighi  
  che  
  trovano  
  fonte  
  nel  
  contratto  
  stesso,  
  l’altra  
  parte 
  può  
  chiedere  
  al  
  giudice  
  l’adempimento  
  coattivo  
  e  
  la  
  condanna  
  della  
  parte  
  inadempiente  
  anche  
  al  
  risarcimento 
  del danno. 
  QUALE DISCIPLINA POSSONO DETTARE I CONTRATTI DI CONVIVENZA? 
  È possibile ad es.: 
  1
  .
  disciplinare la misura della partecipazione della coppia alle spese comuni.
  2
  .
  Prevedere  
  che  
  anche  
  se  
  gli  
  acquisti  
  vengono  
  eseguiti  
  autonomamente  
  da  
  un  
  solo  
  contraente,  
  ricadano  
  al 
  50  
  %  
  nella  
  sfera  
  patrimoniale  
  dell’altro,  
  in  
  modo  
  conforme  
  a  
  quanto  
  previsto  
  dal  
  regime  
  di  
  comunione 
  legale  
  per  
  le  
  coppie  
  sposate
  .  
  In  
  questo  
  caso,  
  perché  
  la  
  pattuizione  
  abbia  
  efficacia  
  e  
  sia  
  opponibile  
  ai  
  terzi, 
  occorre  
  registrare  
  la  
  convivenza  
  all’anagrafe.  
  (Ordinariamente  
  gli  
  acquisti  
  di  
  una  
  coppia  
  di  
  conviventi  
  -
  senza  
  un  
  contratto  
  di  
  convivenza  
  che  
  disponga  
  quanto  
  sopra-  
  ricadono  
  nella  
  sfera  
  patrimoniale  
  esclusiva 
  dell’acquirente quindi al 100% in capo a chi li esegue). 
  3
  .
  Prevedere  
  uno  
  ius  
  poenitendi,  
  cioè  
  una  
  facoltà  
  di  
  recesso  
  dal  
  contratto  
  gratuita  
  o  
  a  
  pagamento  
  -c.d. 
  multa   
  penitenziale-,   
  cioè   
  si   
  può   
  prevedere   
  che   
  quello   
  dei   
  due   
  partner   
  che   
  recede   
  dal   
  contratto   
  sia 
  obbligato   
  a   
  pagare   
  all’altro   
  una   
  somma   
  di   
  denaro.   
  (Ciò   
  in   
  questo   
  tipo   
  di   
  contratto   
  è   
  praticamente 
  indispensabile.  
  Il  
  comma  
  59  
  lett.  
  b  
  (vedi  
  di  
  seguito)  
  stabilisce  
  che  
  il  
  contratto  
  di  
  convivenza  
  può  
  essere 
  risolto   
  (cioè   
  può   
  essere   
  sciolto   
  i   
  vincolo   
  contrattuale)   
  con   
  recesso   
  unilaterale   
  (cioè   
  attraverso   
  una 
  decisione  
  di  
  risolvere  
  il  
  contratto  
  comunicata  
  unilateralmente.  
  La  
  norma  
  appare  
  di  
  natura  
  imperativa  
  e 
  dunque  
  non  
  derogabile  
  per  
  patto  
  tra  
  privati.  
  Orbene  
  secondo  
  le  
  regole  
  generali  
  un  
  contratto  
  è  
  tale  
  se  
  è 
  fonte   
  di   
  obbligazioni   
  (art.   
  1173   
  c.c.)   
  e   
  un   
  obbligazione   
  è   
  tale   
  perché   
  uno   
  dei   
  contraenti   
  non   
  può 
  sciogliere  
  unilateralmente  
  il  
  contratto  
  che  
  ne  
  è  
  fonte  
  (art.  
  1372  
  c.c.).  
  Non  
  sussisterebbe  
  infatti  
  nessun 
  obbligo  
  ad  
  osservare  
  un  
  contratto  
  se  
  il  
  vincolo  
  che  
  ne  
  deriva  
  potesse  
  essere  
  sciolto  
  ad  
  libitum  
  da  
  uno  
  dei 
  contraenti.  
  Invece,  
  in  
  deroga  
  alle  
  regole  
  generali  
  appena  
  descritte,  
  la  
  normativa  
  speciale  
  sui  
  contratti  
  di 
  convivenza  
  stabilisce  
  la  
  possibilità  
  per  
  un  
  contraente  
  di  
  risolvere  
  il  
  contratto  
  di  
  convivenza  
  in  
  base  
  alla 
  sua  
  mera  
  voluttà.  
  Per  
  non  
  frustrare  
  le  
  aspettative  
  dell’altro  
  contraente,  
  è  
  evidentemente  
  necessario 
  prevedere una robusta penale in caso di recesso).   
  4
  .
  Disciplinare   
  anche   
  conseguenze   
  di   
  natura   
  patrimoniale   
  rispetto   
  all’ipotesi   
  di   
  una   
  cessazione   
  della 
  convivenza  
  operata  
  da  
  uno  
  dei  
  contraenti,  
  allo  
  scopo  
  di  
  evitare  
  un  
  contenzioso  
  ad  
  es.  
  sulla  
  proprietà  
  e 
  divisione dei beni successivi alla separazione. 
  5
  .
  Prevedere  
  obblighi  
  di  
  assistenza  
  reciproca  
  in  
  caso  
  di  
  malattia  
  o  
  la  
  designazione  
  di  
  un  
  amministratore  
  di 
  sostegno.
  I  
  contratti  
  di  
  convivenza  
  non  
  possono  
  avere  
  ad  
  oggetto  
  diritti  
  indisponibili  
  o  
  prestazioni  
  sessuali,  
  non 
  possono  
  essere  
  contrari  
  a  
  norme  
  imperative,  
  ad  
  es.  
  non  
  è  
  possibile  
  per  
  patto  
  tra  
  contraenti  
  privati  
  sollevare 
  uno   
  dei   
  due   
  dall’obbligo   
  di   
  mantenere   
  istruire   
  ed   
  educare   
  la   
  prole,   
  obbligo   
  che   
  è   
  disposto   
  da   
  norma 
  imperativa. 
  Tali  
  contratti  
  possono  
  essere  
  stipulati  
  (e  
  modificati  
  per  
  accordo  
  dei  
  contraenti)  
  presso  
  un  
  avvocato  
  ed 
  hanno  
  forza  
  di  
  legge  
  tra  
  le  
  parti.  
  È  
  prevista  
  la  
  forma  
  scritta  
  ad  
  substantiam  
  (cioè  
  la  
  forma  
  scritta  
  come 
  requisito  
  necessario  
  per  
  la  
  validità  
  del  
  contratto:  
  non  
  si  
  può  
  sostenere  
  la  
  sussistenza  
  di  
  un  
  contratto  
  verbale 
  da  
  provare  
  con  
  testimoni,  
  perché  
  sarebbe  
  necessariamente  
  nullo  
  per  
  mancanza  
  del  
  requisito  
  essenziale  
  della 
  forma scritta). 
  Si applicano a tali contratti le regole generali sui contratti previste nel quarto libro del codice civile. 
  La  
  nuova  
  legge  
  non  
  ha  
  reso  
  obbligatoria  
  la  
  stipula  
  di  
  un  
  contratto  
  di  
  convivenza,  
  pertanto  
  esattamente 
  come  
  prima  
  dell’entrata  
  in  
  vigore  
  della  
  legge,  
  non  
  è  
  obbligatorio  
  stipulare  
  tali  
  contatti  
  per  
  le  
  coppie  
  che 
  scelgono  
  di  
  convivere  
  senza  
  sposarsi.  
  Se  
  il  
  cittadino  
  sceglie  
  di  
  convivere  
  senza  
  stipulare  
  un  
  contratto  
  di 
  convivenza
  ,  
  la  
  disciplina  
  dei  
  propri  
  rapporti  
  resterà  
  affidata  
  alle  
  regole  
  generali  
  che  
  disciplinano  
  i  
  rapporti 
  civili e la filiazione. 
  E’ POSSIBILE REDIGERE UN CONTRATTO DI CONVIVENZA DA SOLI?
  No.  
  Perché  
  abbiano  
  valore  
  e  
  siano  
  cogenti,  
  cioè  
  fonti  
  di  
  obbligazioni  
  al  
  cui  
  adempimento  
  una  
  parte  
  possa 
  costringere  
  l’altra  
  con  
  un  
  causa,  
  è  
  necessario  
  che  
  le  
  sottoscrizioni  
  siano  
  autenticate  
  da  
  un  
  notaio  
  o  
  da  
  un 
  avvocato.  
  (Gli  
  stessi  
  dovranno  
  attestare  
  che  
  il  
  contenuto  
  del  
  contratto  
  non  
  è  
  contrario  
  all’ordine  
  pubblico  
  o 
  norme imperative).  
  COSA STABILISCE LA NUOVA LEGGE SUI CONTRATTI DI CONVIVENZA?
  La  
  legge  
  che  
  disciplina  
  i  
  contratti  
  di  
  convivenza  
  è  
  la  
  n.  
  76/2016  
  pubblicata  
  sulla  
  Gazzetta  
  Ufficiale  
  n.  
  118  
  del 
  21   
  maggio   
  2016   
  con   
  il   
  titolo  
  “Regolamentazione   
  delle   
  unioni   
  civili   
  dello   
  stesso   
  sesso   
  e   
  disciplina   
  delle 
  convivenze”   
  entrata   
  in   
  vigore   
  dal   
  5   
  giugno   
  2016,   
  che   
  qui   
  di   
  seguito   
  si   
  riporta   
  a   
  partire   
  dal   
  comma   
  50 
  dell’articolo 1 (gli altri non trattano dei contratti di convivenza):
  _______________________________________________________________
  Articolo 1
  Commi 1 - 49 omissis
  Comma 50 
  I  
  conviventi  
  di  
  fatto
    
  possono  
  disciplinare  
  i  
  rapporti  
  patrimoniali  
  relativi  
  alla  
  loro  
  vita  
  in  
  comune  
  con  
  la 
  sottoscrizione di un contratto di convivenza.
  (comma  
  36  
  presente  
  legge:  
  “Si  
  intendono  
  per  
  «conviventi  
  di  
  fatto»
    
    
  due  
    
  persone  
    
  maggiorenni  
    
  unite  
  stabilmente  
  da  
  legami  
  affettivi  
  di 
  coppia  
  e  
  di  
    
  reciproca  
    
  assistenza  
  morale  
  e  
  materiale,  
  non  
  vincolate  
  da  
  rapporti  
  di  
  parentela,  
  affinita'  
  o  
  adozione,  
  da  
  matrimonio  
  o  
  da  
  un'unione 
  civile
  ). 
  Comma 51 
  Il  
  contratto  
  di  
  cui  
  al  
  comma  
  50,  
  le  
  sue  
  modifiche  
  e  
  la  
  sua  
  risoluzione  
  sono  
  redatti  
  in  
  forma
    
  scritta,  
  a  
  pena 
  di  
  nullità,  
  con  
  atto  
  pubblico  
  o  
  scrittura  
  privata  
  con  
  sottoscrizione  
  autenticata  
  da  
  un  
  notaio  
  o  
  da  
  un  
  avvocato 
  che ne attestano la conformità alle norme imperative e all’ordine pubblico.
  Comma 52 
    
    
    
    
  Ai  
  fini  
  dell’opponibilità  
  ai  
  terzi,  
  il  
  professionista
    
  che  
  ha  
  ricevuto  
  l’atto  
  in  
  forma  
  pubblica  
  o  
  che  
  ne  
  ha 
  autenticato   
  la   
  sottoscrizione   
  ai   
  sensi   
  del   
  comma   
  51   
  deve   
  provvedere   
  entro   
  i   
  successivi   
  dieci   
  giorni
     
  a 
  trasmetterne  
  copia  
  al  
  comune
    
  di  
  residenza  
  dei  
  conviventi  
  per  
  l’iscrizione  
  all’anagrafe  
  ai  
  sensi  
  degli  
  articoli 
  5 e 7 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223.
  Comma 53 
    
    
    
    
  Il  
  contratto  
  di  
  cui  
  al  
  comma  
  50  
  reca  
  l’indicazione  
  dell’indirizzo  
  indicato  
  da  
  ciascuna  
  parte  
  al  
  quale  
  sono 
  effettuate le comunicazioni inerenti al contratto medesimo. 
  Il contratto può contenere
   :
     
   a)
   l’indicazione della 
  residenza
  ;
    
    
    
  b)
    
  le  
  modalità  
  di  
  contribuzione
    
  alle  
  necessità  
  della  
  vita  
  in  
  comune,  
  in  
  relazione  
  alle  
  sostanze  
  di  
  ciascuno  
  e 
  alla capacità di lavoro professionale o casalingo;
    
    
    
  c)
    
  il  
  regime  
  patrimoniale  
  della  
  comunione  
  dei  
  beni
  ,  
  di  
  cui  
  alla  
  sezione  
  III  
  del  
  capo  
  VI  
  del  
  titolo  
  VI  
  del 
  libro primo del codice civile.
  Comma 54 
    
  Il   
  regime   
  patrimoniale   
  scelto   
  nel   
  contratto   
  di   
  convivenza   
  può   
  essere   
  modificato
     
  in   
  qualunque 
  momento nel corso della convivenza con le modalità di cui al comma 51.
  Comma 55
   
  Il  
  trattamento  
  dei  
  dati  
  personali  
  contenuti  
  nelle  
  certificazioni  
  anagrafiche  
  deve  
  avvenire  
  conformemente  
  alla 
  normativa  
  prevista  
  dal  
  codice  
  in  
  materia  
  di  
  protezione  
  dei  
  dati  
  personali,  
  di  
  cui  
  al  
  decreto  
  legislativo  
  30 
  giugno  
  2003,  
  n.  
  196,  
  garantendo  
  il  
  rispetto  
  della  
  dignità  
  degli  
  appartenenti  
  al  
  contratto  
  di  
  convivenza.  
  I  
  dati 
  personali  
  contenuti  
  nelle  
  certificazioni  
  anagrafiche  
  non  
  possono  
  costituire  
  elemento  
  di  
  discriminazione  
  a 
  carico delle parti del contratto di convivenza.
  Comma 56 
    
    
    
    
  Il  
  contratto  
  di  
  convivenza  
  non
    
  può  
  essere  
  sottoposto  
  a  
  termine
    
  o  
  condizione
  .  
  Nel  
  caso  
  in  
  cui  
  le  
  parti 
  inseriscano termini o condizioni, questi si hanno per non apposti.
  Comma 57 
    
    
    
  Il  
  contratto  
  di  
  convivenza  
  è  
  affetto  
  da  
  nullità  
  insanabile
    
  che  
  può  
  essere  
  fatta  
  valere  
  da  
  chiunque  
  vi 
  abbia interesse 
  se concluso
  :
      
  a)
   in 
  presenza di un vincolo matrimoniale
  , di un’unione civile o di un altro contratto di convivenza;
    
    
  b)
   in 
  violazione del comma 36
  ;
    
    
  (comma  
  36:  
  Ai  
  fini  
  delle  
  disposizioni  
  di  
  cui  
    
  ai  
    
  commi  
    
  da  
    
  37  
    
  a  
    
  67  
    
  si  
  intendono  
  per  
  «conviventi  
  di  
  fatto»
    
    
  due  
    
  persone  
    
  maggiorenni  
    
  unite 
  stabilmente  
  da  
  legami  
  affettivi  
  di  
  coppia  
  e  
  di  
    
  reciproca  
    
  assistenza  
  morale  
  e  
  materiale,  
  non  
  vincolate  
  da  
  rapporti  
  di  
  parentela,  
  affinita'  
  o 
  adozione, da matrimonio o da un'unione civile
  ).
    
   
   c)
   da 
  persona minore
   di età;
    
   
   d)
   da 
  persona interdetta
   giudizialmente;
     
   
  e)
   in caso di 
  condanna per il delitto
   di cui all’articolo 
  88
   del codice civile. 
  (Art.  
  88  
  c.c.:  
  “Non  
  possono  
  contrarre  
  matrimonio  
  tra  
  loro  
  le  
  persone  
  delle  
  quali  
  l'una  
  è  
  stata  
  condannata  
  per  
  omicidio  
  consumato  
  o 
  tentato sul coniuge dell'altra” <…> [117 c.c., 56, 575 ss. c.p.)
  Comma 58 
  Gli  
  effetti  
  del  
  contratto  
  di  
  convivenza  
  restano  
  sospesi  
  in  
  pendenza  
  del  
  procedimento  
  di  
  interdizione 
  giudiziale  
  o  
  nel  
  caso  
  di  
  rinvio  
  a  
  giudizio  
  o  
  di  
  misura  
  cautelare  
  disposti  
  per  
  il  
  delitto  
  di  
  cui  
  all’articolo  
  88  
  del 
  codice civile, fino a quando non sia pronunciata sentenza di proscioglimento.
  Comma 59 
      Il contratto di convivenza 
  si risolve per
  :
  a) 
  accordo
   
  delle parti;
  b) 
  recesso unilaterale
  ;
  c) 
  matrimonio
   o unione civile tra i conviventi o tra un convivente ed altra persona;
  d) 
  morte
   di uno dei contraenti.
  Comma 60 
  La  
  risoluzione  
  del  
  contratto  
  di  
  convivenza  
  per  
  accordo  
  delle  
  parti  
  o  
  per  
  recesso  
  unilaterale  
  deve  
  essere 
  redatta  
  nelle  
  forme  
  di  
  cui  
  al  
  comma  
  51.  
  Qualora  
  il  
  contratto  
  di  
  convivenza  
  preveda,  
  a  
  norma  
  del  
  comma  
  53, 
  lettera  
  c),  
  il  
  regime  
  patrimoniale  
  della  
  comunione  
  dei  
  beni,  
  la  
  sua  
  risoluzione  
  determina  
  lo  
  scioglimento  
  della 
  comunione  
  medesima  
  e  
  si  
  applicano,  
  in  
  quanto  
  compatibili,  
  le  
  disposizioni  
  di  
  cui  
  alla  
  sezione  
  III  
  del  
  capo  
  VI 
  del  
  titolo  
  VI  
  del  
  libro  
  primo  
  del  
  codice  
  civile.  
  Resta  
  in  
  ogni  
  caso  
  ferma  
  la  
  competenza  
  del  
  notaio  
  per  
  gli  
  atti  
  di 
  trasferimento di diritti reali immobiliari comunque discendenti dal contratto di convivenza.
  Comma 61 
  Nel  
  caso  
  di  
  recesso  
  unilaterale
    
  da  
  un  
  contratto  
  di  
  convivenza  
  il  
  professionista
    
  che  
  riceve  
  o  
  che  
  autentica 
  l’atto   
  è   
  tenuto,   
  oltre   
  che   
  agli   
  adempimenti   
  di   
  cui   
  al   
  comma   
  52,   
  a   
  notificarne   
  copia   
  all’altro   
  contraente
   
  all’indirizzo  
  risultante  
  dal  
  contratto.  
  Nel  
  caso  
  in  
  cui  
  la  
  casa  
  familiare  
  sia  
  nella  
  disponibilità  
  esclusiva  
  del 
  recedente,  
  la  
  dichiarazione  
  di  
  recesso,  
  a  
  pena  
  di  
  nullità,  
  deve  
  contenere  
  il  
  termine,  
  non  
  inferiore  
  a  
  novanta 
  giorni, concesso al convivente per lasciare l’abitazione.
  Comma 62 
  Nel  
  caso  
  di  
  cui  
  alla  
  lettera  
  c)  
  del  
  comma  
  59,  
  il  
  contraente  
  che  
  ha  
  contratto  
  matrimonio  
  o  
  unione  
  civile 
  deve  
  notificare  
  all’altro  
  contraente,  
  nonché  
  al  
  professionista  
  che  
  ha  
  ricevuto  
  o  
  autenticato  
  il  
  contratto  
  di 
  convivenza, l’estratto di matrimonio o di unione civile.
  Comma 63 
  Nel  
  caso  
  di  
  cui  
  alla  
  lettera  
  d)  
  del  
  comma  
  59,  
  il  
  contraente  
  superstite  
  o  
  gli  
  eredi  
  del  
  contraente  
  deceduto 
  devono  
  notificare  
  al  
  professionista  
  che  
  ha  
  ricevuto  
  o  
  autenticato  
  il  
  contratto  
  di  
  convivenza  
  l’estratto  
  dell’atto 
  di  
  morte  
  affinché  
  provveda  
  ad  
  annotare  
  a  
  margine  
  del  
  contratto  
  di  
  convivenza  
  l’avvenuta  
  risoluzione  
  del 
  contratto e a notificarlo all’anagrafe del comune di residenza.
  Comma 64 
  Dopo  
  l'articolo  
  30  
  della  
  legge  
    
  31  
    
  maggio  
    
  1995,  
    
  n.  
    
  218,  
    
  e'  
  inserito  
  il  
  seguente:  
  «Art.  
  30-bis  
  (Contratti  
    
  di  
   
  convivenza).  
    
  -  
    
  1.  
    
  Ai  
    
  contratti  
    
  di  
  convivenza  
  si  
  applica  
  la  
  legge  
  nazionale  
  comune  
    
  dei  
    
  contraenti.  
    
  Ai 
  contraenti  
  di  
  diversa  
  cittadinanza  
  si  
  applica  
  la  
  legge  
  del  
    
  luogo  
    
  in  
  cui  
  la  
  convivenza  
  e'  
  prevalentemente 
  localizzata.   
  2.   
  Sono   
  fatte   
  salve   
  le   
  norme   
  nazionali,   
  europee   
     
  ed   
     
  internazionali   
  che   
  regolano   
  il   
  caso   
  di 
  cittadinanza plurima». 
  Comma 65 
  In  
  caso  
  di  
  cessazione  
  della  
  convivenza  
    
  di  
    
  fatto
  ,  
    
  il  
    
  giudice  
  stabilisce  
    
  il  
    
  diritto  
    
  del  
    
  convivente  
    
    
  di  
    
   
  ricevere
    
    
    
  dall'altro   
  convivente   
  e   
  gli  
  alimenti
    
  qualora   
  versi   
  in   
  stato   
  di   
  bisogno   
  e   
  non   
  sia   
  in   
  grado   
  di 
  provvedere   
  al   
  proprio   
  mantenimento.   
     
  In   
     
  tali   
     
  casi,   
     
  gli   
  alimenti   
  sono   
  assegnati   
  per   
     
  un   
     
  periodo   
   
  proporzionale  
    
  alla  
    
  durata  
  della  
  convivenza
    
  e  
  nella  
  misura  
  determinata  
    
  ai  
    
  sensi  
    
  dell'articolo  
  438,  
  secondo 
  comma,  
  del  
  codice  
  civile.  
  Ai  
  fini  
    
  della  
    
  determinazione  
  dell'ordine  
  degli  
  obbligati  
  ai  
  sensi  
    
  dell'articolo  
    
  433  
   
  del  
    
  codice  
  civile,  
  l'obbligo  
  alimentare  
  del  
  convivente  
  di  
  cui  
  al  
  presente  
    
  comma  
  e'  
  adempiuto  
  con  
  precedenza 
  sui fratelli e sorelle. 
  Omissis.
  
 
 
 
 
 
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