LEGGE 10 novembre 2014, n. 162   (Testo del Decreto Legge 12 settembre 2014, N. 132 comprendente le modificazioni apportate in sede di conversione)  Capo I ELIMINAZIONE DELL'ARRETRATO E TRASFERIMENTO IN SEDE ARBITRALE DEI PROCEDIMENTI CIVILI PENDENTI Articolo 1  omissis    Capo II PROCEDURA DI NEGOZIAZIONE ASSISTITA DA UNO O PIÙ AVVOCATI  Articolo 2. (Convenzione di negoziazione assistita da uno o più avvocati). 1. La   convenzione    di   negoziazione   assistita   da   uno   o   più   avvocati   è   un   accordo    mediante   il   quale   le   parti convengono   di   cooperare    in   buona   fede   e   con   lealtà   per   risolvere   in   via   amichevole   la   controversia    tramite   l'assistenza   di avvocati iscritti all'albo anche ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 96. 1-bis.   È   fatto   obbligo   per   le   amministrazioni   pubbliche   di   cui   all'articolo   1,   comma   2,   del   decreto   legislativo   30   marzo 2001, n. 165, di affidare la convenzione di negoziazione alla propria avvocatura, ove presente. 2. La convenzione di negoziazione deve precisare: a)   il   termine   concordato   dalle   parti   per   l'espletamento   della   procedura ,   in   ogni   caso   non   inferiore   a   un   mese    e   non superiore a tre mesi , prorogabile per ulteriori trenta giorni su accordo tra le parti; b) l'oggetto della controversia, che non deve riguardare diritti indisponibili o vertere in materia di lavoro. 3. La   convenzione   è   conclusa   per   un   periodo   di   tempo   determinato   dalle   parti,   fermo   restando   il   termine   di   cui   al comma 2, lettera a). 4. La convenzione di negoziazione è redatta, a pena di nullità, in forma scritta. 5. La convenzione è conclusa con l'assistenza di uno o più avvocati.   6. Gli   avvocati   certificano   l'autografia   delle   sottoscrizioni   apposte   alla   convenzione   sotto   la   propria   responsabilità professionale. 7. È   dovere   deontologico   degli   avvocati   informare   il   cliente   all'atto   del   conferimento   dell'incarico   della   possibilità di ricorrere alla convenzione di negoziazione assistita   Articolo 3.  (Improcedibilità). 1. Chi   intende   esercitare   in   giudizio   un'azione   relativa   a   una   controversia   in   materia   di   risarcimento    del    danno    da   circolazione     di     veicoli     e     natanti     deve,    tramite    il    suo    avvocato,    invitare    l'altra    parte    a    stipulare    una    convenzione    di negoziazione   assistita   Allo   stesso   modo   deve   procedere,   fuori   dei   casi   previsti   dal   periodo   precedente   e   dall'articolo   5, comma   1-bis,   del   decreto   legislativo   4   marzo   2010   n.   28,   chi   intende   proporre   in   giudizio   una   domanda    di    pagamento    a   qualsiasi    titolo    di    somme    non    eccedenti    cinquantamila    euro .   L'esperimento   del   procedimento   di   negoziazione   assistita   è condizione   di   procedibilità   della   domanda   giudiziale.   L'improcedibilità   deve   essere   eccepita   dal   convenuto,   a   pena   di decadenza,   o   rilevata   d'ufficio   dal   giudice,   non   oltre   la   prima   udienza.   Il   giudice   quando   rileva   che   la   negoziazione   assistita è   già   iniziata,   ma   non   si   è   conclusa,   fissa   la   successiva   udienza   dopo   la   scadenza   del   termine   di   cui   all'articolo   2   comma   3. Allo   stesso   modo   provvede   quando   la   negoziazione   non   è   stata   esperita,   assegnando   contestualmente   alle   parti   il   termine di    quindici    giorni    per    la    comunicazione    dell'invito.    Il    presente    comma    non    si    applica    alle    controversie    concernenti obbligazioni contrattuali derivanti da contratti conclusi tra professionisti e consumatori. 2. Quando   l'esperimento   del   procedimento   di   negoziazione   assistita   è   condizione   di   procedibilità   della   domanda giudiziale   la   condizione   si   considera   avverata   se   l'invito   non   è   seguito   da   adesione   o   è   seguito   da   rifiuto   entro   trenta   giorni dalla sua ricezione ovvero quando è decorso il periodo di tempo di cui all'articolo 2, comma 2, lettera a). 3. La disposizione di cui al comma 1 non si applica:  a) nei procedimenti per ingiunzione, inclusa l'opposizione;  b)   nei   procedimenti   di   consulenza   tecnica   preventiva   ai   fini   della   composizione   della   lite,   di   cui   all'articolo   696-bis   del codice di procedura civile c)   nei   procedimenti   di   opposizione   o   incidentali   di   cognizione   relativi   all'esecuzione   forzata;      d)   nei   procedimenti   in camera di consiglio;  e) nell'azione civile esercitata nel processo penale.  4. L'esperimento    del    procedimento    di    negoziazione    assistita        nei    casi    di    cui    al    comma    1    non    preclude    la concessione di provvedimenti urgenti e cautelari, né la trascrizione della domanda giudiziale.  5. Restano   ferme   le   disposizioni   che   prevedono   speciali   procedimenti   obbligatori   di   conciliazione   e   mediazione, comunque   denominati.   Il   termine   di   cui   ai   commi   1   e   2,   per   materie   soggette   ad   altri   termini   di   procedibilità,   decorre unitamente ai medesimi.  6. Quando   il   procedimento   di   negoziazione   assistita   è   condizione   di   procedibilità   della   domanda,   all'avvocato   non è   dovuto   compenso   dalla   parte   che   si   trova   nelle   condizioni   per   l'ammissione   al   patrocinio   a   spese   dello   Stato   ai   sensi dell'articolo   76   (L)   del   testo   unico   delle   disposizioni   legislative   e   regolamentari   in   materia   di   spese   di   giustizia,   di   cui   al decreto   del   Presidente   della   Repubblica   30   maggio   2002,   n.   115   e   successive   modificazioni.   A   tale   fine   la   parte   è   tenuta   a depositare    all'avvocato    apposita    dichiarazione    sostitutiva    dell'atto    di    notorietà,    la    cui    sottoscrizione    può    essere autenticata    dal    medesimo    avvocato,    nonché    a    produrre,    se    l'avvocato    lo    richiede,    la    documentazione    necessaria    a comprovare la veridicità di quanto dichiarato.   7. La disposizione di cui al comma 1 non si applica quando la parte può stare in giudizio personalmente. 8. Le   disposizioni   di   cui   al   presente   articolo   acquistano   efficacia   decorsi   novanta   giorni   dall'entrata   in   vigore   della legge di conversione del presente decreto.  Articolo 4.  (Non accettazione dell'invito e mancato accordo). 1.   L'invito   a   stipulare   la   convenzione   deve   indicare   l'oggetto   della   controversia   e   contenere   l'avvertimento   che   la   mancata risposta   all'invito   entro   trenta   giorni   dalla   ricezione   o   il   suo   rifiuto    può   essere   valutato   dal   giudice   ai   fini   delle   spese    del giudizio e di quanto previsto dagli articoli 96  e 642, primo comma, del codice di procedura civile 2. La certificazione dell'autografia della firma apposta all'invito avviene ad opera dell'avvocato che formula l'invito. 3. La dichiarazione di mancato accordo è certificata dagli avvocati designati.  Articolo 5.  (Esecutività dell'accordo raggiunto a seguito della convenzione e trascrizione).  1.   L'accordo   che   compone   la   controversia,   sottoscritto   dalle   parti   e   dagli   avvocati   che   le   assistono,   costituisce   titolo esecutivo per l'iscrizione di ipoteca giudiziale 2. Gli avvocati certificano l'autografia delle firme e la conformità dell' accordo  alle norme imperative e all'ordine pubblico . 2-bis.   L'accordo   di   cui   al   comma   1   deve   essere   integralmente   trascritto   nel   precetto   ai   sensi   dell'articolo   480,   secondo comma, del codice di procedura civile 3.   Se   con   l'accordo   le   parti   concludono   uno   dei   contratti   o   compiono   uno   degli   atti   soggetti   a   trascrizione,   per   procedere alla   trascrizione   dello   stesso   la   sottoscrizione   del   processo   verbale   di   accordo   deve   essere   autenticata   da   un   pubblico ufficiale a ciò autorizzato. 4. Costituisce illecito deontologico per l'avvocato impugnare un accordo alla cui redazione ha partecipato. 4-bis.   All'articolo   12,   comma   1,   del   decreto   legislativo   4   marzo   2010,   n.   28,   dopo   il   secondo   periodo   è   inserito   il   seguente: "L'accordo   di   cui   al   periodo   precedente   deve   essere   integralmente   trascritto   nel   precetto   ai   sensi   dell'articolo   480,   secondo comma, del codice di procedura civile Articolo 6.  (Convenzione di negoziazione assistita da uno o più avvocati per le soluzioni consensuali di separazione personale, di  cessazione degli effetti civili o di scioglimento del matrimonio, di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio).  1.    La   convenzione   di   negoziazione   assistita   da   almeno   un   avvocato   per   parte   può   essere   conclusa   tra   coniugi   al fine   di   raggiungere   una   soluzione   consensuale   di   separazione   personale,   di   cessazione   degli   effetti   civili   del   matrimonio, di   scioglimento   del   matrimonio   nei   casi   di   cui   all'articolo   3,   primo   comma,   numero   2),   lettera   b),   della   legge   10   dicembre 1970, n. 898, e successive modificazioni, di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio. 2. In   mancanza   di   figli   minori,   di   figli   maggiorenni   incapaci   o   portatori   di   handicap   grave   ai   sensi   dell'articolo   3, comma   3,   della   legge   5   febbraio   1992,   n.   104,   ovvero   economicamente   non   autosufficienti,    l'accordo   raggiunto   a   seguito   di convenzione   di   negoziazione   assistita   è   trasmesso   al   procuratore   della   Repubblica   presso   il   tribunale   competente   il   quale, quando   non   ravvisa   irregolarità,   comunica   agli   avvocati   il   nullaosta    per   gli   adempimenti   ai   sensi   del   comma   3.   In presenza    di    figli    minori,    di    figli    maggiorenni    incapaci    o    portatori    di    handicap    grave    ovvero    economicamente    non autosufficienti ,   l'accordo   raggiunto   a   seguito   di   convenzione   di   negoziazione   assistita   deve   essere   trasmesso   entro   il termine   di   dieci   giorni    al   procuratore   della   Repubblica    presso   il   tribunale   competente,   il   quale,   quando   ritiene   che l'accordo   risponde   all'interesse   dei   figli,   lo   autorizza .    Quando   ritiene   che   l'accordo   non    risponde   all'interesse   dei   figli ,   il procuratore   della   Repubblica   lo   trasmette,   entro   cinque   giorni,   al   presidente   del   tribunale ,   che   fissa,   entro   i   successivi trenta giorni, la comparizione delle parti  e provvede senza ritardo. All'accordo autorizzato si applica il comma 3. 3. L'accordo    raggiunto   a   seguito   della   convenzione   produce   gli   effetti   e   tiene   luogo   dei   provvedimenti   giudiziali che   definiscono,   nei   casi   di   cui   al   comma   1,   i   procedimenti   di   separazione   personale,   di   cessazione   degli   effetti   civili   del matrimonio,   di   scioglimento   del   matrimonio   e   di   modifica   delle   condizioni   di   separazione   o   di   divorzio.   Nell'accordo   si   atto   che   gli   avvocati   hanno   tentato   di   conciliare   le   parti   e   le   hanno   informate   della   possibilità   di   esperire   la   mediazione familiare   e   che   gli   avvocati   hanno   informato   le   parti   dell'importanza   per   il   minore   di   trascorrere   tempi   adeguati   con ciascuno   dei   genitori.   L 'avvocato    della   parte   è   obbligato   a   trasmettere,   entro    il   termine   di   dieci   giorni ,   all'ufficiale   dello stato   civile   del   Comune    in   cui   il   matrimonio   fu   iscritto   o   trascritto,   copia,   autenticata    dallo   stesso,   dell' accordo    munito delle certificazioni di cui all' articolo 5 . 4. All'avvocato    che    vìola    l'obbligo    di    cui    al    comma    3,    terzo    periodo,    è    applicata    la    sanzione    amministrativa pecuniaria   da   euro   2.000   ad   euro   10.000.   Alla   irrogazione   della   sanzione   di   cui   al   periodo   che   precede   è   competente   il Comune   in   cui   devono   essere   eseguite   le   annotazioni   previste   dall'articolo   69   del   decreto   del   Presidente   della   Repubblica   3 novembre 2000, n. 396. 5. Al   decreto   del   Presidente   della   Repubblica   3   novembre   2000,   n.   396,   sono   apportate   le   seguenti   modificazioni: a)   all'articolo   49,   comma   1,   dopo   la   lettera   g)   è   inserita   la   seguente: "g-bis)   gli   accordi   raggiunti   a   seguito   di   convenzione   di negoziazione   assistita   da   uno   o   più   avvocati   ovvero   autorizzati,   conclusi   tra   coniugi   al   fine   di   raggiungere   una   soluzione consensuale   di   cessazione   degli   effetti   civili   del   matrimonio   e   di   scioglimento   del   matrimonio"; ";   b)   all'articolo   63,   comma 2,   dopo   la   lettera   h)   è   aggiunta   la   seguente: "h-bis)   gli   accordi   raggiunti   a   seguito   di   convenzione   di   negoziazione   assistita da   uno   o   più   avvocati   tra   coniugi   al   fine   di   raggiungere   una   soluzione   consensuale   di   separazione   personale,   di   cessazione degli   effetti   civili   del   matrimonio,   di   scioglimento   del   matrimonio,   nonché   di   modifica   delle   condizioni   di   separazione   o   di divorzio";   c)   all'articolo   69,   comma   1,   dopo   la   lettera   d)   è   inserita   la   seguente:   "d-bis)   degli   accordi   raggiunti   a   seguito   di convenzione   di   negoziazione   assistita   da   uno   o   più   avvocati   ovvero   autorizzati,   conclusi   tra   coniugi   al   fine   di   raggiungere una   soluzione   consensuale   di   separazione   personale,   di   cessazione   degli   effetti   civili   del   matrimonio,   di   scioglimento   del matrimonio".  Articolo 7. (Conciliazione avente per oggetto diritti del prestatore di lavoro). Abrogato Articolo 8.  (Interruzione della prescrizione e della decadenza).  1. Dal   momento   della   comunicazione   dell'invito   a   concludere   una   convenzione   di   negoziazione   assistita   ovvero della   sottoscrizione   della   convenzione   si   producono   sulla   prescrizione   gli   effetti   della   domanda   giudiziale.   Dalla   stessa data   è   impedita,   per   una   sola   volta,   la   decadenza,   ma   se   l'invito   è   rifiutato   o   non   è   accettato   nel   termine   di   cui   all'articolo 4,   comma   1,   la   domanda   giudiziale   deve   essere   proposta   entro   il   medesimo   termine   di   decadenza   decorrente   dal   rifiuto, dalla mancata accettazione nel termine ovvero dalla dichiarazione di mancato accordo certificata dagli avvocati.  Articolo 9. (Obblighi dei difensori e tutela della riservatezza). 1.   I   difensori   non   possono   essere   nominati   arbitri   ai   sensi   dell'articolo   810   del   codice   di   procedura   civile   nelle controversie aventi il medesimo oggetto o connesse. 2. È   fatto   obbligo   agli   avvocati   e   alle   parti   di   comportarsi   con   lealtà   e   di   tenere   riservate   le   informazioni   ricevute. Le   dichiarazioni   rese   e   le   informazioni   acquisite   nel   corso   del   procedimento   non   possono   essere   utilizzate   nel   giudizio avente in tutto o in parte il medesimo oggetto. 3. I   difensori   delle   parti   e   coloro   che   partecipano   al   procedimento   non   possono   essere   tenuti   a   deporre   sul contenuto delle dichiarazioni rese e delle informazioni acquisite. 4. A   tutti   coloro   che   partecipano   al   procedimento   si   applicano   le   disposizioni   dell'articolo   200   del   codice   di   procedura penale   e   si   estendono   le   garanzie   previste   per   il   difensore   dalle   disposizioni   dell'articolo   103   del   medesimo   codice   di procedura penale in quanto applicabili. 4-bis.   La   violazione   delle   prescrizioni   di   cui   al   comma   1   e   degli   obblighi   di   lealtà   e   riservatezza   di   cui   al   comma   2 costituisce per l'avvocato illecito disciplinare.  Articolo 10.  (Antiriciclaggio). 1.   All'articolo   12,   comma   2,   del   decreto   legislativo   21   novembre   2007,   n.   231,   dopo   le   parole:   "compresa   la   consulenza sull'eventualità   di   intentare   o   evitare   un   procedimento,"   sono   inserite   le   seguenti:   "anche   tramite   una   convenzione   di negoziazione assistita da uno o più avvocati ai sensi di legge,".   Articolo 11.  (Raccolta dei dati). 1.     I    difensori    che    sottoscrivono    l'accordo    raggiunto    dalle    parti    a    seguito    della    convenzione    sono    tenuti    a trasmetterne   copia   al   Consiglio   dell'ordine   circondariale   del   luogo   ove   l'accordo   è   stato   raggiunto,   ovvero   al   Consiglio dell'ordine presso cui è iscritto uno degli avvocati. 2. Con   cadenza   annuale   il   Consiglio   nazionale   forense   provvede   al   monitoraggio   delle   procedure   di   negoziazione assistita e ne trasmette i dati al Ministero della giustizia. 2-bis. Il    Ministro    della    giustizia    trasmette    alle    Camere,    con    cadenza    annuale,    una    relazione    sullo    stato    di attuazione   delle   disposizioni   di   cui   al   presente   capo,   contenente,   in   particolare,   i   dati   trasmessi   ai   sensi   del   comma   2, distinti   per   tipologia   di   controversia,   unitamente   ai   dati   relativi   alle   controversie   iscritte   a   ruolo   nell'anno   di   riferimento,   a loro volta distinti per tipologia.   Capo III ULTERIORI DISPOSIZIONI PER LA SEMPLIFICAZIONE DEI PROCEDIMENTI DI SEPARAZIONE PERSONALE E DI DIVORZIO  Articolo 12. (Separazione consensuale richiesta congiunta di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio e modifica delle condizioni di separazione o di divorzio innanzi all'ufficiale dello stato civile). 1. I   coniugi   possono   concludere,   innanzi   al   sindaco,   quale   ufficiale   dello   stato   civile   a   norma   dell'articolo   1   del decreto   del   Presidente   della   Repubblica   3   novembre   2000,   n.   396,   del   comune   di   residenza   di   uno   di   loro   o   del   comune presso   cui   è   iscritto   o   trascritto   l'atto   di   matrimonio,   con   l'assistenza   facoltativa   di   un   avvocato,   un   accordo   di   separazione personale   ovvero,   nei   casi   di   cui   all'articolo   3,   primo   comma,   numero   2),   lettera   b),   della   legge   1o   dicembre   1970,   n.   898,   di scioglimento   o   di   cessazione   degli   effetti   civili   del   matrimonio,   nonché   di   modifica   delle   condizioni   di   separazione   o   di divorzio. 2.    Le   disposizioni   di   cui   al   presente   articolo   non    si   applicano   in   presenza   di   figli   minori,   di   figli   maggiorenni incapaci   o   portatori   di   handicap   grave   ai   sensi   dell'articolo   3,   comma   3,   della   legge   5   febbraio   1992,   n.   104,   ovvero economicamente non autosufficienti. 3.    L'ufficiale   dello   stato   civile   riceve   da   ciascuna   delle   parti   personalmente,   con   l'assistenza   facoltativa   di   un avvocato,   la   dichiarazione   che   esse   vogliono   separarsi   ovvero   far   cessare   gli   effetti   civili   del   matrimonio   o   ottenerne   lo scioglimento   secondo   condizioni   tra   di   esse   concordate.   Allo   stesso   modo   si   procede   per   la   modifica   delle   condizioni   di separazione   o   di   divorzio.   L'accordo   non   può   contenere   patti   di   trasferimento   patrimoniale .   L'atto   contenente   l'accordo   è compilato   e   sottoscritto   immediatamente   dopo   il   ricevimento   delle   dichiarazioni   di   cui   al   presente   comma.   L'accordo   tiene luogo   dei   provvedimenti   giudiziali   che   definiscono,   nei   casi   di   cui   al   comma   1,   i   procedimenti   di   separazione   personale,   di cessazione   degli   effetti   civili   del   matrimonio,   di   scioglimento   del   matrimonio   e   di   modifica   delle   condizioni   di   separazione o    di    divorzio.    Nei    soli    casi    di    separazione    personale,    ovvero    di    cessazione    degli    effetti    civili    del    matrimonio    o    di scioglimento   del   matrimonio   secondo   condizioni   concordate,   l'ufficiale   dello   stato   civile,   quando   riceve   le   dichiarazioni dei   coniugi,   li   invita   a   comparire   di   fronte   a   sé   non   prima   di   trenta   giorni   dalla   ricezione   per   la   conferma   dell'accordo anche ai fini degli adempimenti di cui al comma 5. La mancata comparizione equivale a mancata conferma dell'accordo. 4. All'articolo   3,   al   secondo   capoverso   della   lettera   b)   del   numero   2   del   primo   comma   della   legge   1º   dicembre   1970, n.   898,   dopo   le   parole   "trasformato   in   consensuale"   sono   aggiunte   le   seguenti:   ",   ovvero   dalla   data   certificata   nell'accordo di   separazione   raggiunto   a   seguito   di   convenzione   di   negoziazione   assistita   da   un   avvocato   ovvero   dalla   data   dell'atto contenente l'accordo di separazione concluso innanzi all'ufficiale dello stato civile.". 5.    Al   decreto   del   Presidente   della   Repubblica   3   novembre   2000,   n.   396   sono   apportate   le   seguenti   modificazioni: a)   all'articolo   49,   comma   1,   dopo   la   lettera   g-bis),   è   aggiunta   la   seguente   lettera:   "g-ter)   gli   accordi   di   scioglimento   o   di cessazione   degli   effetti   civili   del   matrimonio   ricevuti   dall'ufficiale   dello   stato   civile;";   b)   all'articolo   63,   comma   1,   dopo   la lettera   g),   è   aggiunta   la   seguente   lettera: "g-ter)   gli   accordi   di   separazione   personale,   di   scioglimento   o   di   cessazione   degli effetti   civili   del   matrimonio   ricevuti   dall'ufficiale   dello   stato   civile,   nonché   di   modifica   delle   condizioni   di   separazione   o   di divorzio;";   c)   all'articolo   69,   comma   1,   dopo   la   lettera   d-bis),   è   aggiunta   la   seguente   lettera:   "d-ter)   degli   accordi   di separazione   personale,   di   scioglimento   o   di   cessazione   degli   effetti   civili   del   matrimonio   ricevuti   dall'ufficiale   dello   stato civile;". 6. Alla   Tabella   D),   allegata   alla   legge   8   giugno   1962,   n.   604,   dopo   il   punto   11   delle   norme   speciali   inserire   il seguente    punto:    "11-bis)    Il    diritto    fisso    da    esigere    da    parte    dei    comuni    all'atto    della    conclusione    dell'accordo    di separazione   personale,   ovvero   di   scioglimento   o   di   cessazione   degli   effetti   civili   del   matrimonio,   nonché   di   modifica   delle condizioni   di   separazione   o   di   divorzio,   ricevuto   dall'ufficiale   di   stato   civile   del   comune   non   può   essere   stabilito   in   misura superiore   all'imposta   fissa   di   bollo   prevista   per   le   pubblicazioni   di   matrimonio   dall'articolo   4   della   tabella   allegato   A)   al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642". 7. Le   disposizioni   del   presente   articolo   si   applicano   a   decorrere   dal   trentesimo   giorno   successivo   all'entrata   in vigore della legge di conversione del presente decreto. omissis
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